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Anna Clara Beccaris

Anna Beccaris è nata a Costigliole d’Asti e vive a Canelli. Si è diplomata al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, frequentando i corsi di Francesco Casorati e Romano Campagnoli.
 In seguito si è laureata presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

E’stata docente di Arte e immagine nella scuola secondaria di primo grado.

Da sempre dipinge; ha partecipato a numerosi concorsi di pittura ed ha esposto le sue opere in parecchie mostre personali e collettive.

Nel 1978 ha tenuto la sua prima Mostra Personale nel Castello di Costigliole d’Asti. Hanno fatto seguito le Personali allestite al Palazzo della Provincia di Asti (1979), ad Agliano T.(AT) (1979), a Canelli (AT) nel Salone della Cassa di Risparmio di Asti( 1981), ad Agliano T. (AT)(1982), ad Alba(CN) alla Galleria della Maddalena (1983), al Palazzo della Provincia di Asti (1984), a Bra (CN) nella Chiesa di S. Rocco (1984), a Dogliani (CN) (1985), a Torino alla Galleria La Telaccia (1985), a Canelli alla Galleria La Finestrella (1986), al Castello di Costigliole d’Asti (1988), nella Cantina Dei Vini di Costigliole d’Asti (1994), a Torgnon AO (2019), a Torgnon AO (2020), al Castello di Costigliole d’Asti con la Prima edizione di Roràrte (2020) e con la Seconda edizione di Roràrte (2021), a Torgnon AO (2021), ad Asti a Palazzo Ottolenghi (2022) e nel Castello di Costigliole d’Asti con la Terza edizione di Roràrte (2022).

Si sono occupati della sua opera, tra gli altri, Franco Asaro, Laura Bosia, Vittorio Bottino, Carlo Cerrato, Ermanno Corti, Manuela Cusino, Marida Fausone, Aldo Gamba, Alba Ghione, Silvia Ravetti….

Mail: ac.beccaris@gmail.com

RECENSIONI

Le nature morte sono, per Anna Beccaris, motivo onde far rivivere quali personaggi, cose che l’uomo considera necessarie ed amiche, addirittura esclusive della sua esistenza. Un po’ di tutto nelle tele: angurie, bottiglie, rami, uva, porcellane, mele, il quotidiano disposto con garbo e descritto con una cromia vivace che rallegra quelle “morte” per farle divenire semplicemente “silenti”. Un’occasione per fare pittura che l’artista coglie con immediatezza dopo avere fatto le sue scelte in una felice predisposizione estetica… Vittorio Bottino

Dalla connotazione del cammino formativo già si rivelano significanti alcuni canoni tecnici costanti nel suo fare pittura, quali il valore del segno e della linea, il rigore “architettonico” nella struttura della composizione e della funzione prospettica, la nitidezza formale e d’impaginazione, la calibrata costruzione dello spazio mediante piani, masse e volumi, l’uso delle luci, il gusto del colore, un insieme di norme compositive severe, meditate con coerenza d’intenti, secondo la professionalità antica ed artigiana della pittura di tradizione storica. Come la tecnica esecutiva ha per Anna lontane radici, così si contraddistingue il suo linguaggio fedele all’interpretazione del “vero”, attraverso l’analisi della realtà naturale e dell’esistenza umana, eterni parametri d’ispirazione da cui scaturiscono i soggetti prediletti: la figura, il paesaggio, la composizione di fiori, frutta ed oggetti. Ad ogni tela perciò, al di là della piacevole fruibilità estetica, si sottende un processo metodologico complesso ed elaborato, avvincente nelle sue fasi operative. Il segno infatti costituisce un insospettabile, ma meditato e preciso ordito preparatorio alla trama spaziale, alle linee che costruiscono così i piani, gli sbalzi e le profondità, su cui diverrà protagonista il colore… Marida Boido Faussone

Eccola quindi plasmare masse di colore che permettono al soggetto di fuoriuscire dalla tela nella sua tridimensionalità. Come uno scultore, la pittrice Anna Beccaris, racconta i volumi e si abbandona alla solarità delle luci, esaltate dalle ombre improvvise e collocate al punto giusto. La bellezza delle sue opere è una girandola fluorescente di timbri aranciati, rossi, gialli; qualche volta si lascia andare alle scale cromatiche più fredde, con passaggi dall’azzurro al grigio, ai verdi lacustri, ma subito ci ripensa e li riaccende con tocchi fiammeggianti come i petali rossi di un fiore o di qualsiasi altro pretesto dalla caratteristica tonale calda… Ermanno Corti

Sono poi i fiori ad esaltare la maestria della pittrice nel ripetere la sfumatura dei colori, i petali delicati delle margherite, quelli capricciosi dei girasoli, la piccola erica dei nostri boschi. Immagini limpide che la Beccaris trascrive con idilliaca serenità; immagini del suo mondo che esalta con l’arte e fa capire di amare. Alba Ghione